Ricordi sempre che:
Ogni giorno ci saranno un medico o un infermiere che risponderanno alle sue domande e a cui potrà descrivere i suoi disturbi. Non si senta in imbarazzo e non pensi che sia un problema per noi rispondere ai suoi dubbi. Anzi, le chiediamo di informarci di ogni cambiamento e/o sintomo che lei avverte, in modo che possiamo dargliene spiegazione e indicarle quali accorgimenti e/o terapie adottare.
Il tumore della mammella o carcinoma mammario è una malattia dovuta alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria, che si trasformano in maligne. E’ uno dei tumori più diffusi in Italia, colpisce una donna su 9 nel corso della vita e la percentuale aumenta con l’avanzare dell’età.
Fra i sintomi che potrebbero indicarne la presenza sono noduli palpabili, lesioni radiologiche sospette (non palpabili), microcalcificazioni di dubbio significato clinico e secrezioni ematiche del capezzolo.
La neoplasia può diffondersi ad altri tessuti o per prossimità o attraverso il circolo sanguigno trasformando il tumore in una patologia sistemica che coinvolge altri parti dell’organismo.
I principali fattori di rischio del tumore alla mammella sono:
- - Età: il rischio diviene maggiore con l’aumento dell’età.
- - storia personale di tumore al seno: un precedente tumore a una mammella aumenta il rischio di sviluppare un altro tumore.
- - Casi di tumore in famiglia (anamnesi familiare).
- - Fattori ereditari: le mutazioni di alcuni geni (errori di “trascrizione” del codice genetico), come i geni BRCA di tipo 1 (BRCA1) e di tipo 2 (BRCA2), che aumentano il rischio di tumore al seno e alle ovaie, e di p53 che aumenta il rischio di tumori mammari, cerebrali e sarcomi.
- - Esposizione alle radiazioni.
- - Obesità, soprattutto dopo la menopausa.
- - Inizio della menopausa in tarda età, dopo i 55 anni.
- - Aver avuto il primo figlio dopo i 35 anni.
- - Terapia ormonale sostitutiva per trattare i disturbi della menopausa.
- - Abuso di alcol.
- - Ecografia, Mammografia digitale all’avanguardia.
- - Risonanza Magnetica (RM) della mammella.
- - Prelievi tissutali (agoaspirati o agobiopsie) con tecnica mini-invasiva.
- - Carcinoma duttale in situ (CDIS) o intraduttale. Non ha la capacità di estendersi oltre i dotti mammari (piccoli canali che collegano le ghiandole con il capezzolo). Rappresenta lo stadio più precoce, a volte chiamato Stadio 0.
- - Carcinoma infiltrante (invasivo). Ha la capacità di estendersi oltre i dotti ed arrivare ai linfonodi e ad altre parti del corpo. Nell’ 85% dei casi è di tipo duttale, ma può essere anche lobulare, tubulare, mucinoso, ecc.
Le opzioni di trattamento per il carcinoma mammario sono diverse e tra queste c’è anche la radioterapia che si adatta sempre meglio alle esigenze cliniche delle singole pazienti, con conseguenti miglioramenti, non solo in termini di risultati oncologici, ma anche di riduzione degli effetti collaterali. Il trattamento viene eseguito sulla ghiandola mammaria residua e/o sulle stazioni linfonodali di drenaggio se interessate alla malattia. Oggi la radioterapia segue anche uno schema ipofrazionato che si traduce in minori sedute per la paziente.
Il medico radioterapista le ha spiegato qual è la sua malattia e perché è utile che lei si sottoponga ad un ciclo di radioterapia, cioè ad una serie di sedute di radioterapia.
Per preparare il ciclo di radioterapia le è stato dato un appuntamento per una TC di centratura.
- La TC di centratura viene fatta nella regione del corpo che deve essere trattata con le radiazioni e serve per preparare il piano di cura personalizzato. In alcuni casi è usato un liquido di contrasto che viene iniettato in una vena. Quando viene usato il liquido di contrasto, è necessario rimanere a digiuno prima della TC di centratura.
La TC di centratura non è un esame diagnostico, quindi non le sarà consegnato alcun referto. Sul lettino della TC lei sarà posizionata nello stesso modo in cui sarà posizionata durante le sedute di trattamento. È importante che la posizione sia sempre uguale ogni volta, perché la terapia sarà più precisa. Un apposito
sistema personalizzato la aiuterà a mantenere sempre la stessa posizione. La sua collaborazione è comunque molto importante, per cui dovrà rimanere ferma e il più rilassata possibile fino a quando non le verrà detto che può muoversi.
- Al termine della TC di centratura le verranno fatti sulla pelle dei piccoli tatuaggi a forma di punto, nella zona che dovrà essere trattata. Questi tatuaggi sono permanenti e rappresenteranno importanti punti di riferimento per i tecnici che la sottoporranno al trattamento.
- Dopo la TC di centratura lei potrà andare a casa. La chiameremo telefonicamente per comunicarle quando inizierà il suo ciclo di radioterapia.
- Nel frattempo il medico radioterapista e il fisico medico prepareranno il piano di cura migliore per lei.
Attenzione: se lei è portatrice di pacemaker o defibrillatore, e se non l’ha ancora fatto, è importante che informi il medico radioterapista. In alcuni casi, infatti, è necessario programmare controlli cardiologici da fare prima e durante la terapia.
E’ importante avere l’ultima parte dell’intestino (retto) libero da feci. Avere la vescica piena.
Non è possibile dare una risposta uguale per tutte le pazienti. L’inizio del trattamento dipende dal tipo di malattia, dal suo programma terapeutico (ad esempio se è stata operata o se deve fare della chemioterapia prima della radioterapia) e dal tipo di radioterapia di cui avrà bisogno. Il medico radioterapista si assicurerà comunque che il tempo di attesa non sia tale da compromettere la buona riuscita della sua terapia.
Un ciclo di radioterapia è costituito da una serie di sedute giornaliere consecutive (dal lunedì al venerdì, festività escluse). In genere si eseguono dalle 20 alle 30 sedute, quindi la durata complessiva di un ciclo di radioterapia varia dalle 4 settimane e mezzo alle 6 settimane.
Alcune volte la terapia può essere molto più breve e completarsi in pochi giorni. La scelta del numero delle sedute è fatta dal medico radioterapista in base al tipo di malattia e allo scopo del trattamento.
La radioterapia è generalmente un trattamento ambulatoriale. Il primo giorno di terapia le sarà consegnato un promemoria dettagliato con le date e gli orari della terapia.
Sul promemoria troverà indicato il numero di telefono a cui lei ci potrà contattare per chiedere informazioni o per comunicare eventuali imprevisti.
Quando verrà per fare la terapia, lei dovrà attendere nella sala d’aspetto che le indicheremo alla prima seduta.
Ogni seduta dura pochi minuti. Complessivamente, però, lei potrebbe rimanere sul lettino di trattamento fino a 20-30 minuti, a causa dei controlli che si fanno per garantire la precisione del trattamento.
Il tecnico di radioterapia la chiamerà per nome e la inviterà ad accomodarsi nello spogliatoio che si trova all’interno della sala di trattamento (bunker).
Il tecnico la accompagnerà nel bunker e la aiuterà a sistemarsi sul lettino nella posizione stabilita. Dopo aver fatto i controlli necessari, il tecnico darà inizio al trattamento.
Durante la terapia lei sarà sola dentro alla sala ma il tecnico potrà vederla grazie alle telecamere, potrà sentire se lei chiamerà e le potrà parlare. In ogni caso lei non deve assolutamente muoversi fino a che non le sarà consentito di farlo.
Alla fine della seduta il tecnico la farà scendere dal lettino. A questo punto potrà tornare nello spogliatoio, rimettere i suoi vestiti e andare a casa.
No, lei non sentirà dolore durante la seduta di radioterapia. Sarà come fare una radiografia.
No, le radiazioni che utilizziamo non la renderanno radioattiva. Lei potrà stare a contatto con chiunque, anche donne incinte e bambini.
Gli effetti collaterali dipendono dall’effetto delle radiazioni sui tessuti sani vicini al tumore. A seconda della sua sensibilità al trattamento e della eventuale associazione con altre terapie, gli effetti collaterali possono essere più o meno forti. In alcuni casi gli effetti collaterali possono essere leggeri o possono essere del tutto assenti e non c’è bisogno di modificare le abitudini quotidiane.
Ogni giorno ci saranno un medico o un infermiere che risponderanno alle sue domande e a cui potrà descrivere i suoi disturbi. Non si senta in imbarazzo e non pensi che sia un problema per noi rispondere ai suoi dubbi. Anzi, le chiediamo di informarci di ogni cambiamento e/o sintomo che lei avverte, in modo che possiamo dargliene spiegazione e indicarle quali accorgimenti e/o terapie adottare.
Riguardo alla sua vita quotidiana e lavorativa non ci sono particolari regole da rispettare. Se non sente particolari fastidi lei può regolarsi come preferisce. In ogni caso può chiedere consiglio al medico radioterapista o agli infermieri.
Di seguito le riportiamo qualche suggerimento di carattere generale per affrontare al meglio il ciclo di radioterapia.
Mantenga la pelle pulita con acqua tiepida e sapone neutro. Osservi un adeguato riposo e si limiti ad un’attività fisica leggera. NON prenda il sole sulla pelle della zona trattata. NON metta creme o lozioni senza prima averne parlato con il medico radioterapista o con gli infermieri. NON faccia impacchi caldi sulla zona trattata.
Alla fine del ciclo di radioterapia il medico radioterapista la visiterà per valutare quali sono stati gli effetti del trattamento. Quindi le consegnerà una relazione (lettera di dimissione) indirizzata al suo Medico Curante e al suo Oncologo di riferimento. Nella lettera di dimissione è riassunto tutto il suo percorso di radioterapia. Solo nel caso in cui sia necessario che lei prenda dei farmaci, il medico radioterapista scriverà nella lettera di dimissione quali sono questi farmaci, quanti ne dovrà prendere, quando e per quanto tempo li dovrà prendere.
Dopo che il ciclo di radioterapia si sarà concluso, è importante che lei si sottoponga per alcuni anni a periodiche visite di controllo (follow-up) che saranno effettuate in Radioterapia dal insieme al medico radioterapista. La data della prima di queste visite sarà scritta sulla lettera di dimissione. Ad ogni visita le sarà fissato l’appuntamento per quella successiva ed eventualmente le sarà indicato quali esami dovrà fare.